5 step operativi per approcciarsi all’industria 4.0
Non esiste una sola strada verso Industry 4.0, un unico percorso che vada sicuramente bene per tutte le aziende. Da un lato, l’Industry 4.0 è un modello concettuale e non un elenco di prodotti e soluzioni da acquistare e installare, dall’altro ogni realtà ha le sue specificità di cui bisogna tenere conto nell’ideazione e nella progettazione di un ambiente di digital manufacturing. Esistono però alcuni passi essenziali che vanno compiuti, che possono differire nei dettagli ma che valgono come linea guida per qualsiasi impresa.
Definire il punto di partenza
L’azienda deve valutare oggettivamente, anche grazie al contributo di consulenti esterni più specializzati, a che punto si trova in un’ipotetica strada verso l’Industry 4.0. Questo significa valutare gli investimenti fatti sinora in software, hardware e macchinari, cercando di capire quanto di ciò che si è portato in azienda possa costituire la base di un’evoluzione verso il nuovo modello produttivo che si è deciso di adottare. Questa analisi deve riguardare anche i processi in sé e non solo le tecnologie che li supportano. Alcuni processi possono adattarsi tranquillamente a Industry 4.0, altri potrebbero richiedere modifiche, anche profonde.
Passare subito dalla teoria alla pratica
L’Industry 4.0 è un mondo troppo vasto per aspettare di averne compreso tutte le implicazioni prima di partire. Non si può pensare di traghettare tutta l’impresa da zero verso una concezione completamente nuova dei propri processi, bisogna invece partire in piccolo per fare esperienza. Bisogna cioè definire uno o più progetti pilota mirati, che agiscano in un ambito ben specifico e in cui i vantaggi di Industry 4.0 siano facilmente percepibili. Questi progetti vanno poi portati avanti e completati prima di pensare a evoluzioni complessive dell’impresa. Agire in questo modo permette di maturare un’esperienza preziosa per passare a progetti man mano sempre più ampi.
Darsi un obiettivo chiaro e misurabile
Si può fare praticamente di tutto in logica Industry 4.0, un progetto però deve puntare a un obiettivo preciso e la sua efficacia deve essere in qualche modo quantificata attraverso metriche e indicatori chiave. Se ad esempio si adottano le nuove tecnologie digitali per abilitare funzioni di manutenzione preventiva, si deve anche fare in modo di misurare la flessione nel numero dei fermi macchina o degli interventi, con i relativi risparmi in quanto a costi evitati. Questo serve sia a misurare l’efficacia del progetto, sia a dimostrare internamente all’azienda che Industry 4.0 porta effettivamente valore.
Coinvolgere il management
Uno degli errori in cui si cade spesso è considerare l’Industry 4.0 un tema da tecnici e aspettarsi che la sua rivoluzione parta dal basso. Non è affatto così: il passaggio a Industry 4.0 è una precisa scelta strategica aziendale e richiede per questo un deciso impegno del top management. I progetti pilota possono essere indicati dalla produzione e dall’IT, o anche dal marketing, ma il ruolo complessivo che l’azienda affida a Industry 4.0 riguarda strettamente – proprio per il profondo valore trasformativo delle tecnologie – la visione che l’impresa ha di sé stessa nel futuro a medio e lungo termine.
Investire in maniera mirata
Nessuno potrà mai dire che traghettare un’azienda verso Industry 4.0 sia un processo a costo zero. Però qualche modo per ottimizzare i finanziamenti c’è, in particolare sfruttare tutte le possibili agevolazioni previste dal piano nazionale Industria 4.0. L’ambito delle tecnologie coperte è molto vasto, tra quelle per cui valgono iper- e super-ammortamenti e sgravi fiscali sugli investimenti in innovazione finanziati da istituti di credito. Alcune agevolazioni sono addirittura automatiche, ma è sempre bene rivolgersi a un professionista che valuti quelle effettivamente praticabili e indichi come usufruirne.