Ha superato nei giorni scorsi quota 100mila il numero di cittadini che ha risposto alla notifica comparsa sull’app IO per attivare i primi documenti di quello che accadrà nel 2025 (probabilmente dopo la prima metà dell’anno), con il vero e proprio portafoglio digitale, l’IT-Wallet.
I primi dati
Secondo il conteggio aggiornato a ieri, a fronte di circa 300mila notifiche “push”, i cittadini che hanno attivato l’opzione sono ora all’incirca 101mila. Di questi, quasi 85.500 hanno scaricato la versione digitale della patente di guida, poco più di 90.500 la tessera sanitaria e 2mila circa la Carta europea della disabilità. La novità sta rivitalizzando l’app IO, con dati downloading in crescita da ottobre, e in base al calendario predisposto dal Dipartimento per la trasformazione digitale di Palazzo Chigi è previsto un incremento notevole delle notifiche già domani – 1milone di cittadini potenzialmente coinvolti – per poi arrivare all’estensione a tutti dal 4 dicembre.
In questa fase, le versioni digitali potranno essere usate alla stregua dell’attuale documento cartaceo, cioè per esibirle – a titolo di esempio – nel caso di un controllo di polizia o in farmacia per quanto riguarda la tessera sanitaria. L’uso online, per transazioni e accesso a vario titolo che richiedono questo tipo di documenti, ed eventualmente quello per terminali elettronici, sarà disponibile soltanto nel 2025 quando ci sarà il salto verso il vero e proprio << sistema di portafoglio digitale italiano IT-Wallet>>, composto da un lato dal Wallet pubblico per l’accesso ai servizi digitali della Pubblica amministrazione (potrebbe avere un ruolo centrale Poste Italiane) e a tutti i documenti “verificabili” (al passaporto, alla tessera sanitaria e alla Carta della disabilità dovrebbero aggiungersi la tessera elettorale e più avanti altri documenti come i titoli di studio), e dall’altro da una serie di Wallet resi disponibili da provider privati (si può pensare alle banche), sulla base di accreditamento obbligatorio da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale. L’accesso sarà all’utilizzo della carta d’identità elettronica (Cie) per la maggior parte dei servizi, quelli che richiedono un maggior livell di sicurezza, e dello Spid (oltre alla stessa Cie) per quelli con un livello di criticità più basso.
I ruoli definiti dal decreto Pnrr
Era stato il decreto Pnrr dello scorso aprile a delineare la fase 1, cioè i documenti digitali sull’app Io. Lo stesso ID- oltre a prevedere un finanziamento di 306 milioni in tre anni – ha chiarito ruoli e competenze nello sviluppo dell’IT-Wallet. Il Poligrafico e PagoPa (che sarà acquisita dal primo con il 51%, insieme alle Poste) provvedono alla realizzazione e gestione dell’infrastruttura tecnologica necessaria per l’attuazione del sistema, assicurando la disponibilità dell’IT-WALLET pubblico e dei servizi necessari alle società interessate a rendere disponibili soluzioni in IT-WALLET privato. Al Poligrafico, in particolare – oltre ai compiti di implementazione e gestione dei sistemi di rilascio – spetta tra l’altro la certificazione e verifica delle attestazioni elettroniche di identità digitali e di quelle relative a caratteristiche, prerogative e licenze presenti nelle banche dati della Pa. Lavori ancora in corso: si attende il Dpcm che, sentito il Garante per la privacy, definirà una lunga serie di regole compresi i servizi che potranno essere oggetto di remunerazione da parte dei privati, ferma restando la gratuità dell’emissione del portafoglio pubblico per cittadini e imprese.
FONTE: IL SOLE 24 ORE