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4 Dicembre 2024

FISCO, VIA LIBERA ALLA RIFORMA PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

Dopo oltre sette mesi dal primo via libera di Palazzo Chigi il Governo chiude la revisione dell’Ires e dell’Irpef almeno per quanto riguarda professionisti e imprese. Con un intervento mirato sul reddito agrario (in vigore dal 2024) soprattutto per quanto riguarda le nuove coltivazioni fuori dal terreno, come le vertical farm e le idroponiche.

<<Cono l via libera al quattordicesimo decreto, che sono 16 con i tre Testi unici già pubblicati in Gazzetta – ha dichiarato ieri il viceministro dell’Economia Maurizio Leo al termine del Consiglio dei ministri – continua il cammino verso la situazione di un fisco più moderno ed efficiente, confermando l’impegno preso con i cittadini per una riforma strutturale in linea con le esigenze del Paese e delle imprese>>.

Certo la parti non è chiusa soprattutto sul taglio delle tasse per cittadini e imprese. La caccia alle risorse per ridurre l’Irpef al ceto medio e per accogliere le istanze delle imprese con un’Ires ridotta che premia chi investe resta comunque all’ordine del giorno. Al momento però il decreto del delegato prova a mettere dei punti fermi per gli addetti ai lavori. Tra le novità di maggio rilievo la modifica della tassazione del lavoro autonomo che si avvicina di molto al reddito d’impresa. In questo contesto si inserisce la tanto attesa neutralità fiscale per le aggregazioni tra studi professionali. In sostanza unire le forze non genererà plusvalenze tassabili dal Fisco. Una piccola rivoluzione su cui il Consiglio nazionale dei commercialisti ha sottolineato, con il presidente Elbano de Nuccio, la grande soddisfazione <<in quanto viene rimosso un ostacolo che non aveva ragion d’essere>>. Per il consigliere delegato alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, l’intervento faciliterà << i percorsi aggregativi, anche multidisciplinare, indispensabili per creare strutture che sappiano meglio intercettare le esigenze del mercato>>. Inoltre sulle operazioni di riorganizzazione degli studi si applicherà l’imposta di registro in misura fissa e non scatterà invece l’Iva. Sempre per i professionisti cambiano anche le regole per dedurre gli ammortamenti e tra queste l’acquisizione della clientela, il cui costo sarà deducibile nella misura di un quinto. Anche il mondo delle imprese agri- cole accoglie con favore la riforma che, secondo Confagricoltura, «spinge il settore verso innovazione e sostenibilità». Particolarmente apprezzata eri- tenuta fondamentale dalla Confederazione la previsione secondo cui <<<rientrano tra i redditi agricoli anche i proventi della cessione di beni materiali e immateriali derivanti dalla lotta ai cambiamenti climatici e dalla tutela dell’ambiente, come i certificati di crediti di carbonio per la cattura della CO2 attraverso l’utilizzo delle nuove tecniche dell’agricoltura rigenerativa».

Novità anche sulla determinazione della base imponibile Irpef per i redditi di lavoro dipendente. Il decreto esclude da tassazione i premi ei contributi versati dal datore di lavoro anche a favore dei familiari fiscalmente a carico dei dipendenti per polizze assicurative e relative al rischio di non autosufficienza e di gravi patologie.

Semplificate, poi, le regole per i rimborsi delle spese di trasferta. In particolare, viene previsto che le indennità o i rimborsi di spese per le trasferte nell’ambito del territorio comunale, concorrono a formare il reddito tranne i rimborsi di spese di viaggio e trasporto comprovate e documentate. Cade l’obbligo secondo cui le spese di trasporto dovevano essere comprovate da documenti provenienti dal vettore.

Sul reddito d’impresa molte le novità che recepiscono i pareri delle commissioni parlamentari. Sulle società di comodo a sorpresa arriva un dimezzamento dei coefficienti per immobili e partecipazioni che avrà l’effetto di abbassare l’asticella dei ricavi minimi al di sotto dei quali scatta la penalizzazione rappresentata da un’aliquota Ires maggiorata del 10,5% (si veda il servizio in basso). Sui riallineamenti in caso di operazioni straordinarie (18% per l’Ires e il 3% per l’Irap più eventuali maggiorazioni come ad esempio per le banche) viene previsto un meccanismo di recapture in caso di realizzo dei beni prima che sia trascorso un triennio. Sulle perdite il minor limite al riporto viene comunque bilanciato dalla definizione di criteri che passeranno da un decreto del ministero dell’Economia. Viene, inoltre, disciplinata l’incorporazione per scorporo con la possibilità di applicarla anche retroattivamente, ma solo se le dichiarazioni sono corrette.

FONTE: Il Sole 24 Ore.

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