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19 Novembre 2024

SVILUPPO DEI CIRCUITI ALTERNATIVI E LA CARICA DELLE BIG TECH

Trasferimenti di denaro e pagamenti veloci in piena libertà e con la massima sicurezza, spesso a costi inferiori rispetto alle modalità d’uso e alla diffusione degli smartphone, l’abbinata sembra piacere al pubblico, soprattutto ai più che una volta scoperti non li abbandonano più. È quanto promettono sia le App più tradizionali sia le giovani App che mandano in soffitta i sistemi tradizionali grazie alla liberalizzazione legata alla direttiva Psd2 i cui effetti saranno estesi con l’imminente Psd3.

Le modifiche della nuova direttiva in arrivo rappresentano un’evoluzione del quadro della disciplina sui servizi di pagamento e tra le altre puntano a rafforzare le misure di contrasto alle frodi ne pagamenti, uno dei problemi maggiori che oggi devono affrontare tutti i soggetti coinvolti nel mondo dei sistemi di pagamenti alternativi al contante. Si vuole migliorare anche il funzionamento dell’open banking e rafforzare ulteriormente le informazioni per gli utenti dei servizi di pagamento e i loro diritti. Non ultimo, allargandosi il numero delle parti coinvolte, le nuove regole putano a consentire ai prestatori dei servizi di pagamento (Psp) non bancari l’accesso ai sistemi di pagamento nell’Unione Europea, sempre per assicurare le appropriate salvaguardie agli utenti.

Chi sono i Psp?

Sono Psp, oltre le banche, Poste Italiane SpA, gli istituti di moneta elettronica (per esempio lo sono Hype e Flowe), gli istituti di Pagamento (IDP), intermediari finanziari diversi dalle banche e dagli istituti di moneta elettronica, autorizzati a prestare servizi di pagamento. Si tratta di imprese (Grande distribuzione, Carrier telefonici, multinazionali, società di trasporti, compagine di assicurazione, ecc), autorizzate a prestare i servizi di pagamento (art.1, comma 2, lettera f, n.4 del Tub), come ad esempio i Money Transfer. Ognuno di questi ha ormai una propria App.

Denaro da persona a persona

Il servizio di pagamenti << person to person>> più diffuso in Italia è Jiffi, sviluppato da Sia nel 2014 per la prima volta con Ubi Banca. Lo si usa per inviare e ricevere denaro in tempo reale dal cellulare ed è utilizzabile presso una vasta rete di negozi convenzionati con IntesaSanpaolo di Milano, Roma e Torino. Jiffi è sicura perché può essere usata solo all’interno dell’applicazione della banca quindi il livello di sicurezza è quello definito dalla banca con un sistema di autentificazione di più fattori (iban, password, impronta digitale. Etc). La stessa sicurezza utilizzata per il mobile banking e in linea con i principi guida Eba.

Questa modalità non consente neppure interferenze esterne: i codici sono associati a ogni singola transazione ma a differenza della carta di credito in cui viaggia un numero identificativo di un conto e di un soggetto, qui viaggia solo un’approvazione valida per un’unica transazione co dati cifrati, impossibili da manipolare.

Italianissima è anche Satispay, operativa dal 2015 e con numeri in forte crescita. È un’applicazione gratuita per inviare denaro ai contatti della propria rubrica telefonica e pagare nei negozi convenzionati fisici e online senza costi aggiuntivi, scaricabile dagli app store dei diversi sistemi operativi. Servizio ad elevato livello di sicurezza, è utilizzabile solamente in forza di due elementi: lo smartphone su cui è installata l’applicazione e il codice di sicurezza o impronta digitale che l’utente utilizza per accedere al servizio; non è possibile completare transazioni da altri dispositivi e ogni pagamento deve essere confermato dallo smartphone e dal codice di accesso all’applicazione Satispay; inoltre, è un sistema basato sull’Iban che, a differenza dei numeri di carte di credito/debito, non è un codice dispositivo.

Colossi come Applepay, SamsungPay, Alipay da tempo sono arrivate in Italia e hanno arricchito la loro proposta e grazie ad un continuo supporto tecnologico puntano a sicurezza, immediatezza e facilità d’uso.

FONTE: Il Sole 24 Ore.

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