Riforma fiscale. Diventa operativa la deduzione maggiorata prevista dalla nuova Irpef per rafforzare il capitale umano del settore produttivo. Bonus in vigore per l’anno d’imposta 2024 utilizzabile per tutte le assunzioni stabili effettuate dal 1° gennaio scorso.
Un maxisconto fiscale del 120% per le imprese e i professionisti che assumono con contratto di lavoro a tempo indeterminato, che sale al 130% per determinate categorie meritevoli di una maggior tutela.
È stato firmato ieri dai ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti e del Lavoro Marina Calderone il decreto, 6 articoli complessivi, che rende operativa la maxideduzione fiscale prevista dal primo modulo della riforma dell’Irpef di inizio anno (Dlgs 30 dicembre 2023 n. 216). Il super sconto fiscale del 120% del costo del lavoro si applica ai titolari di reddito d’impresa (tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria), e ai lavoratori autonomi e agli esercenti arti e professioni, per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, ai fini della determinazione del reddito, la maggiorazione del costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
È prevista un’ulteriore deduzione in presenza di nuove assunzioni di dipendenti, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, rientranti nelle categorie di lavoratori meritevoli di maggiore tutela indicati nell’Allegato 1 del decreto legislativo n. 216 del 2023 sulla revisione dell’Irpef. In particolare, la misura prevede una quota deducibile del costo del lavoro del 120%, maggiorata al 130% per specifiche categorie di lavoratori interessati considerati svantaggiati (disabili, giovani under 30 ammessi agli incentivi occupazione, mamme con almeno due figli, donne vittime di violenza, ex percettori del reddito di cittadinanza, disabili).
Per avere un ordine di grandezza del livello di aspettativa da parte del mondo produttivo, basti pensare che nel Def il governo ha stimato che il nuovo incentivo al lavoro stabile possa coinvolgere, in prima battuta, circa 380mila imprese. L’intervento si applica sostanzialmente a tutte le imprese, individuali, società di persone ed equiparate titolari di reddito d’impresa, e ai lavoratori autonomi (esercenti arti e professioni), e spetta qualora abbiano esercitato l’attività nei 365 giorni antecedenti il primo giorno del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 (366 giorni se il periodo d’imposta include il 29 febbraio).
Sono invece esclusi i soggetti non titolari di reddito d’impresa (imprenditori agricoli e coloro che svolgono attività commerciali in via occasionali). L’agevolazione non spetta poi a società ed enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori relativi alla crisi d’impresa, a decorrere dall’inizio della procedura. La maxi deduzione del costo del lavoro spetta per le assunzioni di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, con contratto in essere al termine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, a condizione che il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato alla fine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 sia superiore al numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato nel periodo d’imposta precedente.
Fonte: Giorgio Pogliotti Claudio Tucci – Il Sole 24 Ore