Secondo Gartner il 22% delle spedizioni di pc e telefonini intelligenti (modelli base e premium) previste nel 2024 riguarderanno apparecchi dotati in qualche modo equipaggiati con strumenti AI.
Un quinto dei personal computer e degli smartphone venduti su scala globale saranno modelli con intelligenza artificiale (generativa) integrata. Lo dicono gli analisti di Gartner in una nota che aggiorna lo scenario prossimo venturo del mercato dei personal device digitali per eccellenza, evidenziando come il 22% delle spedizioni di pc e telefonini intelligenti (modelli base e premium) previste nel 2024 riguarderanno apparecchi dotati in qualche modo equipaggiati con strumenti AI. Tabelle alla mano, scopriamo nel dettaglio come le due percentuali saliranno rispettivamente al 32% e al 43% del totale entro fine 2025 e come gli smartphone potenziati dagli algoritmi generativi che finiranno quest’anno nelle tasche degli utenti saranno 240 milioni (rispetto ai 29 milioni conteggiati nel 2023), mentre supererà quota 54 milioni la domanda dei cosiddetti AI PC.
Quali sono gli “AI device”
L’indicazione fornita da Gartner è di per sé interessante, perché conferma in buona sostanza come la rivoluzione avviata dal rilascio di Chat GPT (gennaio dell’anno passato) abbia basi molto solide, e merita una precisazione in merito alle caratteristiche dei prodotti che rientrano nel computo delle proiezioni di cui sopra. Alla categoria AI PC appartengono quindi computer dotati di acceleratori o chip AI dedicati e unità di elaborazione neurali (NPU), accelerata (APU) o tensoriale (TPU) e progettati per ottimizzare e accelerare le capacità dell’intelligenza artificiale sul dispositivo, migliorando le prestazioni e l’efficienza nella gestione dei carichi di lavoro richiesti dagli algoritmi senza dover ricorrere a server esterni o servizi in cloud. Gli smartphone GenAI, nella definizione che da Gartner, hanno come principale peculiarità quella di essere progettati con funzionalità hardware e software che consentono un’integrazione perfetta e un’esecuzione efficiente delle funzionalità e delle applicazioni dell’AI generativa. Questi apparecchi, più precisamente, sono cioè in grado di eseguire localmente un modello di linguaggio di grande formato (di base o avanzato, come Gemini Nano di Google, Ernie di Baidu e GPT-4 di OpenAI) per creare contenuti e altro. La tendenza, come ha osservato in estrema sintesi Ranjit Atwal, Senior Director Analyst di Gartner, è chiaramente delineata: “la rapida adozione di funzionalità Gen AI a bordo dei device e di processori AI diventerà un requisito standard per i fornitori di tecnologia e imporrà ai vendor nuove sfide per differenziarsi dai concorrenti, rendendo più difficile la creazione di punti di vendita esclusivi e la crescita dei ricavi”.
L’impatto sulla domanda di computer
Gli effetti dell’arrivo della nuova generazione di prodotti “AI inside”, questo l’altro importante assunto che emerge dal rapporto di Gartner, non saranno però immediati. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei personal computer, infatti, non dovrebbe spingere più di tanto la spesa degli utenti finali oltre i previsti aumenti di prezzo, mentre la clientela aziendale avrà bisogno di elementi più che convincenti per aumentare i budget di investimento. Dal lato dell’offerta, gli analisti sono dell’idea che ci vorrà ancora del tempo prima che i fornitori di software (leggi Microsoft) riescano a sfruttare appieno le potenzialità dell’AI a bordo device e a dimostrarne chiaramente e concretamente i maggiori vantaggi. La buona notizia, per i produttori, di pc arriva comunque dal mercato, che nel quarto trimestre del 2023 è tornato a crescere dopo otto trimestri consecutivi di flessione. Secondo le stime più aggiornate, inoltre, nel 2024 le spedizioni complessive dovrebbero fare un nuovo salto in avanti del 3,5% per arrivare a complessive 250,4 milioni di unità su base mondiale, con gli AI PC a costituire un elemento di ringiovanimento dell’offerta e di mantenimento dei cicli di sostituzione previsti.
Utenti mobili in attesa di vere innovazioni
In ambito smartphone la situazione non è granché diversa. I nuovi modelli Gen AI, queste le indicazioni, non andranno infatti a rafforzare la domanda complessiva di smartphone fino al 2027 perché i miglioramenti apportati dall’intelligenza artificiale generativa sono di fatto capacità attese dagli utenti, ed è improbabile, come spiega ancora Atwal, “che paghino un sovrapprezzo per questi prodotti in assenza di applicazioni veramente innovative”. Il salto, secondo Gartner, si avrà quando saranno disponibili versioni dei modelli linguistici di grandi dimensioni specificamente adattate agli smartphone: sarà dunque questa evoluzione della tecnologia il vero driver dei cambiamenti trasformativi nell’esperienza mobile, che vedrà lo smartphone diventare un device ancora più intuitivo e in grado di comprendere e rispondere al linguaggio umano e alle indicazioni visive. L’impatto dei modelli Gen AI si farà comunque sentire in un comparto che, come i pc, ha visto il ritorno al segno positivo a fine 2023 dopo ben nove trimestri consecutivi di declino. Per l‘anno in corso le previsioni parlano infatti di vendite in crescita del 4,2%, per un totale di 1,2 miliardi di unità, anche se a giudizio degli analisti non si può parlare di vera e propria ripresa bensì di una stabilizzazione dei volumi al livello più basso, considerando la forbice negativa di circa 60 milioni di unità rispetto al consuntivo di fine 2022.
Fonte: Il Sole 24 ore (https://www.ilsole24ore.com/art/ai-pc-e-smartphone-gen-pronti-decollo-ecco-come-cambia-mercato-personal-device-AFdUrcdC)